Statuetta alto cm 15, lungo cm 17 raffigurante un corvo appollaiato su un sostegno.
La storia che ha dato 'vita' a questo manufatto è ambientata a S. Michele (frazione di Piazza al Serchio) ed ha come protagonista la Contessa Matilde di Canossa che, arrivata al paese andò a vedere il castello, dove trovò una brutta statua del corvo e lo gettò via. Questi iniziò a volare e cospargere il paese di una polvere nera, facendo ammalare gli abitanti e uccidendo anche tutti i soldati. Ancora oggi si crede che nel castello, nascosta, ci sia la statua di pietra del corvo.
Lettino a dondolo per neonati di forma rettangolare ( h 100, lung.113 e larg 54), costruito su quattro gambe alte che terminano con pomelli rotondi. La struttura presenta un fondo a doghe in forma di bacchette e delle sponde che proteggono il bimbo, anch'esse formate da bacchette. La culla poggia alla testa e ai piedi su due slitte basculanti.
Relatori Giacomo Donato e Alberto Borghini - Politecnico di Borghini - Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura.
Il tomo contiene delle tavole di progetto.
Fascia lavorata al telaio che veniva messa ai bambini fino agli anni ‘60; veniva fasciato tutto il corpo ,compresi arti inferiori e superiori; termina, infatti, con due catenelle che servivano per fissarla.
Nei tempi antichi si usava questa pratica per prevenire le malformazioni, subito dopo si è scoperto che la fasciatura è benefica anche a livello psicologico facendo sentire il bambino protetto e coccolato.
Strumento lungo cm23 che permette di filare a mano.
Ha la forma di doppio cono, rigonfio al centro e leggermente arrotondato sulle punte per evitare lo scivolamento del filo.
Veniva usato di norma insieme alla conocchia o rocca, bastone a cui veniva legato l'ammasso di fibre da filare (lana, lino e canapa).
Chiamato anche bindolo o mulinello, il guindolo è uno strumento che si usa per dipanare le matasse . E' costituito da un albero dotato di un castelletto girevole attorno a cui si posiziona la matassa da dipanare. La base è di forma quadrata in legno, con una cavità utilizzata per contenere i rocchetti.
Relatore Alberto Borghini - Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura.
La tesi è fatta di due volumi. Nel Vol. 1 sono riportate le storie di ambito folklorico del Cuneese. Nel Vol. 2 c'è una sintesi del progetto.