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L'immaginario nella tradizione orale dell'entroterra ligure. Indagine condotta nelle valli dell'Imperiese
Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura
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Buffardello-Baffardello
Statuetta di 17 cm per una circonferenza di cm 28 che rappresenta il Buffardello, ( chiamato anche piffardello, baffardella, baffardelle, bafarded, bafarded, beffardello...), un folletto presente nella tradizione della Val di Serchio, Garfagnana, Versilia (Provincia di Lucca) e della Lunigiana (province di Massa Carrara e La Spezia).
La descrizione (disegno) e la successiva lavorazione in argilla, è stata creata da uno dei ragazzi dell'Istituto artistico, che si è basato, però, su alcune delle molteplici descrizioni popolari di questo poliedrico personaggio, ascoltando i vari racconti orali raccolti e disponibili in forma digitale presso il Museo.
Lo rappresenta seduto, col cappello , le scarpe, il naso adunco e il mento pronunciato .
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Cestino
Oggetto adatto a contenere filati e altri generi di merceria. Privo di manico e provvisto di sostegni ricurvi per appenderlo.
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Nassa
Utilizzata come attrezzo per la pesca di fiume e di lago, particolarmente adatta alla cattura delle anguille.
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Vallettini
Modellini da esposizione di valletti di forma subovale
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Paniere o cesta
Canestro in pianta subellittica, adatto a trasportare pane, verdura dell'orto o frutta appena colta. Il manico rialzato permette di portarlo al braccio.
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Cavagno (in dialetto canestro o panér)
Portate di castagno decorticato e parzialmente trafilato; armatura di castagno non decorticato; manico di castagno decorticato e parzialmente trafilato. Armatura e manico sono fermati fra loro per mezzo di due chiodi.
Usato per la semina delle patate, per la raccolta e il trasporto delle mele, dei lamponi e della frutta in genere.
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Porta-fiaschi
Adatto al trasporto di fiaschi.
Struttura robusta formata da due cesti di salice decorticato, con l'imboccatura tonda, affiancati e legati l'uno all'altro per mezzo di un sostegno verticale in legno. Inizio del fondo a crocetta e manico ricurvo fissato all'oggetto.
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Canestra
Recipiente usato come fruttiera da centrotavola.
Struttura in castagno decorticato con pareti svasatene traforate.
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Corbella
Presenta un fondo intrecciato a stuoia, con stecche di castagno che si prolungano a rinforzare le pareti. Queste ultime sono anch'esse rivestite di trame in castagno. La corbella è completata da due manici molto corti ai lati.
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Capagnata o gabbia da foraggio.
Veniva utilizzata per il trasporto a spalla di fieno o foglie. Una variante più piccola veniva portata dalle donne sulla testa.
E' formata da un cerchio maggiore di base di castagno parzialmente decorticato e trafilato; il cerchio minore è costituito da un fascio di salici non decorticati. Anche gli elementi verticali ed orizzontali sono in salice.
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Valletto
Contenitore di forma allargata subovale, adatto al trasporto di materiale all'interno del campo: zolle di terra, sassi, sterpaglie. Portate laterali di salice e centrali in frassino.
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Scaldino
Bottiglia metallica, lunga cm28, con tappo a bocca larga per un facile riempimento dell'acqua calda.
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Raccolta di ninne nanne.
Sono le prime canzoni che la mamma canta al neonato: esprimono amore e generano sicurezza nel bambino. Sono melodie che si trovano in tutte le culture popolari.
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Bambolotto
Giocattolo lungo cm60, interamente in celluloide, con arti mobili applicati al tronco con legamenti interni, così come il capo. L' abbigliamento in lana è stato realizzato a maglia circa nella stessa epoca del bambolotto.
E' vestito con una camicina di cotone ricamata ai bordi, con un colletto traforato; sopra la camiciola indossa un maglioncino di lana abbottonato davanti lavorato a maglia. La cuffietta è di cotone bianco allacciata sotto il mento e con i bordi arricciati. Le calzine di lana sono legate alla caviglia da un cordoncino.
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Culla
Lettino a dondolo per neonati di forma rettangolare ( h 100, lung.113 e larg 54), costruito su quattro gambe alte che terminano con pomelli rotondi. La struttura presenta un fondo a doghe in forma di bacchette e delle sponde che proteggono il bimbo, anch'esse formate da bacchette. La culla poggia alla testa e ai piedi su due slitte basculanti.
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Guindolo
Chiamato anche bindolo o mulinello, il guindolo è uno strumento che si usa per dipanare le matasse . E' costituito da un albero dotato di un castelletto girevole attorno a cui si posiziona la matassa da dipanare. La base è di forma quadrata in legno, con una cavità utilizzata per contenere i rocchetti.
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Aspo rotante
L'aspatura consente di avvolgere il filo sul fuso o sulla spola del filatoio in matasse. L'aspo è in legno ed è costituito da un base ad H sul cui asse centrale è fissato un supporto verticale. Questo regge tramite due apposite gole, l'asse rotante, in cui sono inseriti perpendicolarmente quattro bracci, che terminano con piccole traverse arrotondate , su cui si appoggiata la matassa. L'aspo funziona per mezzo di una manovella posta ad un'estremità dell'asse rotante.
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Fuso
Strumento lungo cm23 che permette di filare a mano.
Ha la forma di doppio cono, rigonfio al centro e leggermente arrotondato sulle punte per evitare lo scivolamento del filo.
Veniva usato di norma insieme alla conocchia o rocca, bastone a cui veniva legato l'ammasso di fibre da filare (lana, lino e canapa).
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Rocca o conocchia
Attrezzo che viene adoperato, in coppia col fuso, per la filatura delle fibre tessili. Usato sin dall'antichità, serve a reggere l'ammasso di fibre tessili durante l'operazione di filatura, in modo che il filatore abbia comodamente a disposizione le fibre mantenendo libere le mani.
E’ formato da un’asta di legno inciso e tagliato longitudinalmente in tante strisce che, piegate, formano un ingrossamento per trattenere le fibre da filare.
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Arcolaio o filaretto ad alette
Attrezzo domestico, di piccole dimensioni, generalmente di legno, fornito di una piccola ruota mossa da una più grande per mezzo di una corda di trasmissione azionata da un pedale che permette la rotazione del rocchetto su cui si avvolge il filo e alle alette che provvedono a distribuirlo regolarmente sul rocchetto stesso.
La filatrice prepara la rocca e la colloca su un piedistallo. Prende poi il fuso ad alette, applica il rocchetto e fissa sull’asse del fuso la carrucola. Colloca il tutto negli appositi sostegni e applica la cordicella di trasmissione. Per filare la filatrice fa andare il pedale che fa girare la ruota più grande, con la mano destra tira la materia da filare mentre la ruota più piccola azionandosi va a sistemare il filo sul rocchetto.
Utilizzato per ridurre le matasse di filo in gomitoli o bobine, per la tessitura o il lavoro a maglia.
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Il filo di lana. Terminologia e modelli culturali nel matrimonio romano
Relatore Maurizio Bettini - Università degli Studi di Pisa - Facoltà di Lettere e Filosofia.
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Leggende e tradizioni orali nel territorio di Spigno Monferrato
Relatore Tullio Telmon - Università degli Studi di Torino - Facoltà di Architettura
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Immagini dal territorio - L'immaginario come forma di strutturazione del territorio nel Canavese e in altre zone del Piemonte
Relatore Alberto Borghini, Correlatore Francesca De Carlo - Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura.
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Analisi, progetto e realizzazione del sito per "Museo Italiano dell'Immaginario Folklorico"
Relatore Giuseppe Fiorentino, Correlatori Enrica Salvadori e Umberto Bertolini - Università di Pisa - Corso di Laurea in Informatica Umanistica