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Ricerca di Antropologia culturale
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Storie, leggende e folklore locale nelle località di Ribba, Dronero e Elva
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Appendice
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Ricerca folklorica:
1. Racconti di Candiolo (To)
2. Racconti delle provincie di Asti e Alessandria
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Abito maschile di maggiante completo di elmo e piccolo scudo Pantaloni neri di velluto tenuti da cintura, con blusa senza maniche blu e corto mantello rosso ed elmetto come copricapo. Il taglio dei pantaloni è piuttosto ampio e, nella parte terminale, poco sopra l'orlo, questi presentano nastrini zig-zagati dorati applicati. Alla blusa è stato applicato sul davanti un quadrato della stessa stoffa dei pantaloni arricchito di decori di passamaneria dorati fissati con cucitura a formare un fiore geometrico iscritto nel quadrato e ravvivato da piccoli lustrini circolari in ottone e vetro. Agli angoli superiori del quadrato sono applicati due motivi decorativi (piccoli uccelli?) ricoperti di paillettes in vari colori. All'altezza del collo sono cuciti tre fiocchetti di raso rosso. La cintura è in cuoio con borchie metalliche in parte arrugginite. Il mantello è orlato con passamaneria dorata e applicato alla blusa all'altezza delle spalle con due spille in bigiotteria dorata a forma di cuore perlaceo.
L'elmetto è stato ricavato dalla trasformazione di un elmetto da sicurezza originariamente in plastica rossa al quale è stata applicata una cresta in legno rifinita con striscia di cuoio solo nella parte posteriore e ravvivata da onde stilizzate celesti e rombi rossi. Sulla sommità della cresta sono stati applicati nastri di raso in vario colore di circa 30 cm di lunghezza tenuti insieme da una vite. La visiera dell'elmetto, resa mobile da due opposte rondelle con vite a mo' di pennacchio, è stata realizzata con cinque strette bande di latta (alternativamente celesti e metallizzate) unite tramite unica striscia centrale in bianco. Il fissaggio avviene attraverso filo di ferro intrecciato.
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Sala del Maggio Il maggio drammatico è una forma affascinante di teatro popolare cantato, il quale ha avuto, nella valle del Serchio e nelle zone circostanti, un ruolo culturale assai importante. Nel corso di due o tre ore e con l’aiuto di un suggeritore e di uno o più musicisti, una decina di “maggianti” (attori cantanti in costume tradizionale) recitano testi narrativi scritti in versi su temi soprattutto cavallereschi. Fino a qualche decennio fa le recite avvenivano durante il mese di maggio, quando lo permettevano i lavori campestri. Si racconta che in passato ogni paese aveva la propria compagnia, il proprio testo prediletto, il proprio modo di canto e uno spazio adatto dove mettere in scena il maggio, magari nell’ombra di un castagneto, nell’angolo di un prato o nella piazza locale.
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Racconti e leggende
Politecnico di Torino, facoltà di Architettura
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Interviste sul folklore in Canavese
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Raccolta di racconti sul fantastico nell'immaginario comune nei paesi di Virle Piemonte, Carignano, Oncino, Macello, Garzigliana
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Ricerche
Politecnico di Torino
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Ricerca
Università di Pisa
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Ricerca sul folklore piemontese: Cavour
Politecnico di Torino, Facoltà di architettura
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Semiotica: ricerca folklorica
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Racconti della tradizione pralormese raccolti nell'estate 1999
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Valle d'Aosta: leggende, racconti, credenze raccolte nella primavera del 1999
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Ricerche nella zona di Ayas
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Masche, stregonerie e racconti nelle Langhe e nel Roero
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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La Masca di Neive (Cuneo)
Politecnico di Torino
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Ricerca
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Esercitazione
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Il folklore nel napoletano e nella bassa e alta Valle di Susa
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura.
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Leggende popolari della Val di Susa e Valle del Chisone
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Relazione sui racconti della tradizione popolare e orale. Racconti piemontesi e pugliesi
Politecnico di Torino
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L'Immaginario in Val di Susa
Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura
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Fascia per neonato Fascia lavorata al telaio che veniva messa ai bambini fino agli anni ‘60; veniva fasciato tutto il corpo ,compresi arti inferiori e superiori; termina, infatti, con due catenelle che servivano per fissarla.
Nei tempi antichi si usava questa pratica per prevenire le malformazioni, subito dopo si è scoperto che la fasciatura è benefica anche a livello psicologico facendo sentire il bambino protetto e coccolato.